SEO: funziona ancora?

SEO vs Campagne Ads e Sponsorizzate: Perché Nel 2024 Non Basta Solo il Posizionamento Organico

Nel 2024, affidarsi esclusivamente al posizionamento organico, sia su Google che sui social media come Facebook e Instagram, non è più una strategia sostenibile per un’azienda che vuole ottenere visibilità e risultati concreti. Pensare che Google e Meta (proprietaria di Facebook e Instagram) regalino traffico gratuito a chi gestisce un business è un’illusione, soprattutto in un contesto dove la loro principale fonte di guadagno sono proprio le pubblicità a pagamento. Se vogliamo fare un paragone, è come aprire un negozio in una strada affollata, ma posizionarlo in fondo a un vicolo nascosto: senza un’insegna luminosa o una campagna di marketing, pochissimi clienti lo noteranno.

La competizione su Google: Ads e Mappa Local dominano la scena

Quando si parla di Google, la realtà è che i risultati organici sono sempre più nascosti dietro una cortina di annunci sponsorizzati (Google Ads) e risultati locali. Se facciamo una ricerca con intento commerciale, come “negozio di scarpe vicino a me”, i primi risultati che vedremo nella pagina sono quasi sempre annunci a pagamento, seguiti dalla Mappa Local che mostra le attività locali. Solo scorrendo più in basso si trovano i risultati organici, ovvero quelli che non hanno pagato per apparire.

Immagina Google come una vetrina di un centro commerciale: gli spazi migliori, quelli che catturano subito l’attenzione, sono venduti agli inserzionisti. I risultati organici, per quanto ben ottimizzati possano essere, finiscono per essere relegati in secondo piano. Quindi, anche se hai investito molto tempo e risorse per migliorare il posizionamento SEO del tuo sito, senza l’uso di Ads rischi di non essere mai visto dai tuoi potenziali clienti.

I social media: la battaglia tra intrattenimento e interesse commerciale

Sui social media, la situazione è simile ma con una sfumatura diversa. Le piattaforme come Facebook e Instagram utilizzano algoritmi per mostrare agli utenti i contenuti che ritengono più interessanti, in base ai loro comportamenti e preferenze. Ma questi algoritmi sono progettati principalmente per promuovere contenuti di intrattenimento, come post di amici o video virali, piuttosto che contenuti che rispondono a un’esigenza commerciale diretta. È un po’ come andare a una festa: non si parla subito di affari, ma piuttosto si chiacchiera di argomenti leggeri o personali.

Questo significa che, anche se un utente potrebbe essere interessato ai tuoi prodotti o servizi, l’algoritmo non lo metterà di fronte al tuo contenuto organico a meno che non rientri nelle sue preferenze di intrattenimento. Le campagne sponsorizzate, invece, ti permettono di targettizzare in modo preciso chi ha effettivamente un interesse commerciale per quello che offri. È come passare dal cercare di farsi notare in una festa affollata, a parlare direttamente con la persona che sai essere interessata ai tuoi prodotti.

Google e Meta: il loro business è la pubblicità

Google e Meta guadagnano miliardi dalle inserzioni pubblicitarie. Il loro modello di business si basa sul vendere visibilità alle aziende e agli inserzionisti, non sul regalare traffico organico. In un certo senso, possiamo paragonare Google e Facebook a un’autostrada: chiunque può percorrerla, ma chi paga ha il diritto di usare la corsia preferenziale. In questo contesto, è impensabile che permettano alle attività commerciali di ottenere traffico gratuito senza alcun tipo di investimento pubblicitario.

Al contrario, i creator (youtuber, influencer, blogger) rappresentano un veicolo del loro monopolio, poiché sono proprio loro che producono i contenuti che mantengono gli utenti incollati alle piattaforme. Più gli utenti passano tempo sulle piattaforme, più Google e Meta possono mostrare inserzioni pubblicitarie e guadagnare. Le aziende, invece, sono viste come clienti delle piattaforme, e per ottenere visibilità devono pagare.

L’incertezza del posizionamento organico: algoritmi e volatilità

Il posizionamento organico è soggetto a continui cambiamenti. Gli algoritmi di Google e Meta sono sempre meno trasparenti, e le regole per ottenere una buona posizione nelle SERP (Search Engine Results Pages) o per far emergere un contenuto sui social cambiano spesso e in modo imprevedibile. Anche se oggi il tuo sito è in prima pagina su Google, domani potresti scivolare indietro senza preavviso, perché l’algoritmo è stato aggiornato o perché sono aumentati i competitor. E questo vale anche per i social: un contenuto che oggi ottiene molte visualizzazioni, domani potrebbe essere ignorato a causa di un cambiamento nella distribuzione algoritmica.

In più, per il posizionamento organico su Google, c’è la concorrenza diretta delle grandi piattaforme come Amazon, che occupano le prime posizioni per molte ricerche, rendendo ancora più difficile emergere senza pagare per ottenere visibilità.

La necessità delle campagne sponsorizzate

Di fronte a questa realtà, l’uso delle campagne sponsorizzate diventa imprescindibile. Le campagne pubblicitarie su Google Ads e sui social media offrono la possibilità di raggiungere immediatamente il tuo pubblico target, garantendo visibilità e traffico qualificato. Non solo superi la concorrenza organica, ma hai anche il controllo completo su quando e come i tuoi annunci vengono visualizzati. Ad esempio, puoi mostrare il tuo annuncio solo a persone che hanno già cercato un prodotto simile al tuo o che hanno dimostrato un interesse specifico nel settore.

Conclusione

Nel panorama digitale del 2024, affidarsi esclusivamente al traffico organico è come cercare di competere in una maratona senza scarpe adatte: hai delle possibilità, ma sono davvero poche. La combinazione di una buona strategia SEO e di campagne sponsorizzate è l’unico modo per mantenere una posizione competitiva e ottenere risultati tangibili. Se non investi in pubblicità, rischi di restare invisibile, schiacciato tra i grandi brand che occupano le posizioni chiave e gli algoritmi che favoriscono chi paga per avere visibilità.